Partita IVA
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Dopo aver chiarito le idee su PRESTAZIONE OCCASIONALE e LAVORO ACCESSORIO, non aspettavi altro che leggere della PARTITA IVA per avere un quadro completo, finalmente!
Probabilmente svolgi già un’attività, anche se ancora in modo occasionale, e vorresti trasformarla in un lavoro continuativo. Oppure l’azienda con cui collabori ti ha chiesto di instaurare un rapporto a lungo termine. O, ancora, hai terminato il tuo percorso di studi, hai superato l’esame di abilitazione e, adesso, vorresti iniziare ad esercitare la professione per cui hai studiato tanto ( ad esempio Avvocato, Medico, Psicologo, Ingegnere, ecc,). In tutti questi casi, hai intenzione di aprire Partita IVA nel breve termine, ma sei preoccupato, confuso dalle mille ricerche in internet, spaventato da tutti quegli aneddoti che ti raccontano gli amici. Temi di ritrovarti da un giorno all’altro sovrastato dalle scadenze e schiacciato dalla pressione fiscale.
Te lo dico subito: E’ SEMPLICE!!! Entrare nel mondo della lavoro autonomo è molto più facile del previsto!
Lo sapevi che la maggior parte dei lavoratori autonomi non ha aperto la Partita IVA fin dal primo giorno di lavoro. Agli inizi, infatti, si opta solitamente per una soluzione più easy. Quale? La prestazione occasionale (di cui ti ho già parlato negli scorsi articoli), che consente di iniziare un’attività senza violare alcuna regola mediante l’emissione di una semplice ricevuta che riporta l’applicazione di una trattenuta (pari al 20% del compenso ricevuto) solo quando il committente è un’azienda con sede in Italia.
Scusa Lucia, ma se posso lavorare stando in regola in questo modo, perchè dovrei aprire questa PARTITA IVA?
In primis perchè questo strumento, seppur conveniente, ha anche dei limiti non indifferenti e non può essere utilizzato da tutti perchè ci sono delle condizioni ben precise.
- la NATURA DELLA PRESTAZIONE, non a tutti i tipi di prestazione è concesso l’utilizzo di questo strumento. Ad esempio, un estetista, un parrucchiere, un tatuatore non possono utilizzare lo strumento della prestazione occasionale;
- la DURATA DELLA PRESTAZIONE, infatti, le collaborazioni intrattenute non dovranno superare la durata di 30 giorni per anno solare per ciascun committente;
- la PUBBLICITA’ DELLA PRESTAZIONE, il lavoratore occasionale non può pubblicizzare la sua attività e, pertanto, è impossibilitato a crescere dal punto di vista professionale.
Ad ogni modo, quando un’attività non è più occasionale, bensì si trasforma in un lavoro che dura e si ripete nel tempo, con una lista di clienti fissi e introiti regolari, aprire Partita IVA diviene, a tutti gli effetti, una scelta obbligata.
Cosa abbiamo capito fin qui?
“Ogni attività economica svolta in modo abituale e continuativo deve essere esercitata professionalmente, quindi, con partita Iva”
Il termine PROFESSIONALMENTE è l’elemento a cui riferirsi per verificare il passaggio da un’attività svolta in forma privata ad un’attività economica regolamentata. Continuare ad operare in forma privata quando si superano requisiti per operare professionalmente può costare caro. Ci sono sanzioni amministrative, fiscali ed anche in ambito contributivo.
Allora quale è il momento giusto per Aprire Partita IVA?
Non esiste una risposta univoca a questa domanda. Ci sono una serie di variabili che influenzano l’esatto momento in cui diventa obbligatorio esercitare un’attività in modo professionale. Non per tutti i soggetti questo obbligo arriva nello stesso momento. Ci sono delle attività, ad esempio in cui non si rende MAI obbligatoria l’apertura di una partita Iva. Ad esempio, se svolgo attività di lavoro autonomo occasionale: attività lavorative a carattere professionale svolte in modo non continuativo caratterizzate dalla prevalenza dell’aspetto intellettuale sull’organizzazione e sui mezzi impiegati.
Per farti un esempio, sarai stato uno studente che, per mantenersi agli studi, effettuava nei mesi estivi ripetizioni di matematica ad un altro studente? Senza saperlo, stavi svolgendo una prestazione occasionale. Se, invece, l’attività di ripetizioni proseguiva per tutto l’anno e le ripetizioni venivano impartite a vari studenti, senza saperlo, svolgevi un’attività non più occasionale ma organizzata professionalmente. In casi come questo, la prestazione occasionale non può essere applicata.
Ho un’amica hobbista, anche lei deve aprire la partita IVA?
Dipende! L’hobbista crea oggetti per il suo diletto, con le proprie mani, senza alcun fine commerciale (ex articolo 28 del D.Lgs. n 114/98). Se, quindi, ogni tanto partecipa a mercatini appositamente creati nei vari Comuni o dalle Associazioni sparse sul territorio e vende un oggetto, non deve preoccuparsi: anche in questo caso, la ricevuta non fiscale è sufficiente per regolare il corrispettivo percepito. Se, invece, l’attività di vendita diventa continuativa nel tempo, la nostra hobbista partecipa e vende oggetti in tutti i mercatini organizzati nella regione, allora l’attività diventa artigianale (se si acquista e si vendono prodotti l’attività diventa commerciale). Se, invece, vende su portali marketplace online come Etsy, ebay, ecc. allora può farlo senza Partita Iva. Se vende oggetti online non è più un hobbista ma un soggetto che opera come un e-commerce.
Che cos'è un marketplace?
Trattasi di piattaforme in cui è consentito vendere ed acquistare prodotti afferenti a varie categorie mercelogiche. Queste piattaforme consentono di ottenere innumerevoli visualizzazioni e la fiducia immediata degli acquirenti, i quali nel grande nome vedono una garanzia. La maggior parte dei marketplaces svolge un’attività di intermediazione nella vendita, in relazione alla quale viene richiesta una commissione per ogni transazione eseguita (che in genere si aggira intorno al 3,5% dell’importo dell’oggetto venduto). Altre piattaforme consentono di vendere i propri oggetti usati o le proprie creazioni gratuitamente, senza trattenere commissioni. Esistono diversi markeplaces più noti: eBay; Amazon; Subito.it; Reoose; Blomming; Etsy; Miss Hobby. Una volta scelto il marketplace sul quale aprire il negozio online e creato l’account, si crea l’inserzione e via.
E se vendo online?
Le cose cambiano! Se decidi di vendere oggetti privati, ad esempio un quadro da collezione, o vestiti usati o ancora piccoli oggetti, non devi preoccuparti. Se la tua presenza sui portali di vendita non è continuativa, ma esclusivamente dedicata alla vendita di un oggetto puoi regolare la vendita con una ricevuta non fiscale. Se, invece, vendi oggetti creati o acquistati su un portale web in modo continuativo stai svolgendo una attività commerciale. Quindi, in questo caso Aprire Partita Iva diventa obbligatorio. Per una attività imprenditoriale di tipo commerciale l’apertura della Partita Iva è obbligatoria fin da subito. Non esistono esimenti. La continuità e l’organizzazione dei mezzi rendono l’attività imprenditoriale.
Ad esempio, se esponi su un portale o sul tuo sito una serie di oggetti con l’intento di venderli e l’esposizione dura nel tempo, l’attività è sempre di tipo imprenditoriale. Questo anche se in un anno hai venduto pochissimo oggetti.
Quello che conta in questo caso è l’organizzazione dei mezzi e la continuità di esposizione. Esattamente come se tu avessi un negozio fisico.
E lo sfruttamento economico del diritto di autore?
Altro aspetto che capita sovente è quello legato allo sfruttamento economico del Diritto di Autore. Il Diritto di Autore non è altro che il diritto che può vantare chi detiene la paternità di un opera di concedere a terzi il suo sfruttamento in cambio di un ritorno economico. Tale disciplina riguarda sia le opere artistiche letterarie, ma anche visive e figurative. Un soggetto che può vantare la paternità di un'opera ha quindi il vantaggio di poter cedere il suo sfruttamento a terzi soggetti. Classico caso è quello di alcuni autori, giornalisti, che producono articoli, ceduti poi a testate giornalistiche sotto forma di sfruttamento economico del diritto di autore.
Operare attraverso questa forma contrattuale permette a livello fiscale di avere un particolare vantaggio legato ad un regime fiscale di favore. Sui proventi legati allo sfruttamento economico spettano deduzioni forfettarie nella seguente misura:
Del 25% dei proventi stessi se il beneficiario ha un’età pari o superiore ai 35 anni, alla data di percezione dei redditi dichiarati;
Del 40% dei proventi stessi se il beneficiario ha un’età inferiore ai 35 anni.
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