Lavoro Accessorio
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Molto spesso, nella quotidianità, si tende a confondere la prestazione occasionale (di cui abbiamo parlato nelle scorse settimane) e il lavoro accessorio. Quest’oggi, cerchiamo insieme, di fare luce sulle similitudini e differenze al fine di apprendere e fare nostre le differenze che ci sono fra questi due istituti.
Per tutti coloro che sono curiosi che non stanno nella pelle, diciamo fin da subito che La differenza tra il lavoro accessorio e il lavoro autonomo occasionale è da cercare in elementi distintivi quali la subordinazione e la manualità.
Quindi puoi riepilogare?
- Se uso l’intelletto e posso lavorare in maniera autonoma, mi riconosco nella fattispecie della PRESTAZIONE OCCASIONALE (e se non li ho letti, vado a recuperare i due articoli precedenti)
- Se uso la manualità e lavoro sotto direttive altrui, mi riconosco nella fattispecie del LAVORO ACCESSORIO.
Puoi dirmi di più sul lavoro accessorio?
Trattasi di una fattispecie di lavoro subordinato con un committente stabilito: l’attività di lavoro non è autonoma, come nell’altro caso, ma alle dipendenze di un altro soggetto. Quest’ultimo può acquisire prestazioni di lavoro occasionale attraverso due diversi canali di accesso:
il libretto famiglia, per le persone fisiche non nell’esercizio di attività imprenditoriale o professionale;
il contratto di prestazioni occasionali, per gli altri soggetti con non più di cinque dipendenti a tempo indeterminato, e le pubbliche amministrazioni.
In base a quale elementi, si differenziano i due strumenti?
- Gli utilizzatori
- Le modalità e ai tempi di comunicazione
- L’oggetto della prestazione
- Il valore economico.
Ci sono dei divieti di applicazione?
I lavoratori con i quali il datore di lavoro abbia già in corso un rapporto di lavoro non possono ricorrere alle prestazioni di lavoro occasionale. Analogo divieto opera nel caso in cui l’utilizzatore abbia avuto con il prestatore, entro i sei mesi precedenti la prevista prestazione di lavoro occasionale, un rapporto di lavoro subordinato o di collaborazione coordinata e continuativa.
Ci sono dei limiti economici?
Assolutamente SI! Indichiamo con A il datore di lavoro anche detto utilizzatore e B il lavoratore o prestatore:
1. B può percepire compensi di importo complessivamente non superiore a 5.000 euro con riferimento alla totalità degli utilizzatori (cioè la somma di tutti i datori di lavoro);
2. A può sostenere nei confronti di tutti i suoi prestatori (lavoratori assunti con questa modalità) compensi di importo complessivamente non superiore a 5.000 euro;
3. nel rapporto A e B, sono consentiti compensi di importo non superiore a 2.500 euro;
Gli importi percepiti dal prestatore sono al netto di contributi, premi assicurativi e costi di gestione, sono esenti da imposizione fiscale, non incidono sul suo stato di disoccupato e sono computabili ai fini della determinazione del reddito necessario per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno.
Il datore di lavoro, per poter utilizzare le prestazioni di lavoro occasionale, deve preventivamente alimentare il proprio portafoglio virtuale, che sarà decurtato di volta in volta in base agli importi delle singole prestazioni comunicate in procedura.
Le somme versate non sono immediatamente disponibili ma sono necessari dei tempi tecnici (normalmente sette giorni dall’operazione di versamento) perché esse siano contabilizzate e rese disponibili nel portafoglio dell’utilizzatore. Per il libretto famiglia, possono essere effettuati versamenti di 10 euro ovvero di multipli di 10 euro.
Nel caso del contratto di prestazione occasionale i versamenti sono liberi e non vincolati a somme predeterminate.
Lucia - Commercialista e CEO di LadiesLab Group
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