Prestazione occasionale

                                                         

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Indovinate di cosa parliamo oggi?
Qualche giorno fa ho condiviso su Instagram una piccolo quiz in cui chiedevo quale fosse la domanda più gettonata durante i freebie della scorsa settimana. La risposta è: Prestazione Occasionale vs Partita IVA.

Ebbene sì, dalle chiacchierate della prima settimana è venuto fuori che c’è gran confusione sull’argomento, così ho pensato di iniziare ad impostare questa rubrica partendo appunto da questo topic: Prestazione Occasionale, Lavoro Accessorio e la Partita IVA in regime forfettario, con la speranza di chiarire qualche idea.

PRESTAZIONE OCCASIONALE
È uno strumento utilizzato dai soggetti che vogliono intraprendere attività professionali in modo saltuario e sporadico (NO lavoro a tempo pieno, NO biglietto da visita, NO sito web dell’attività).

Alcune situazione esonerano dall’apertura di una Partita IVA  in quanto l’attività professionale viene svolta in modo non abituale e continuativo: attività professionali minimali e residuali, ovviamente; attività con le quali un soggetto può raggiungere piccoli guadagni, senza identificarsi come un professionista del settore, “hobby”, per intenderci.

A causa della cattiva informazione, in tanti pensano che la Prestazione Occasionale sia l’alternativa alla Partita IVA, il cugino simpatico che ci permette di non dover pensare agli adempimenti fiscali. Niente di più sbagliato!

E quindi: si può lavorare senza la Partita IVA?
Lavorare senza Partita IVA è possibile ma, come detto poc’anzi, solo a determinate condizioni:

  • L’attività non deve essere svolta in modo professionale;

  • L’attività deve essere occasionale, quindi del tutto episodica;

  • Non deve esserci coordinazione del lavoro ed impiego di mezzi (NO attività d’impresa).

Tuttavia, il lavoro senza Partita IVA, è qualcosa di temporaneo, utilizzabile fino a che l’attività non assuma il carattere di abitualità e professionalità. Quello che non si sa, invece, è che in tutto questo NON devi considerare il volume dei compensi percepiti.
La famosa soglia dei 5.000 euro di attività senza Partita IVA non esiste, non c’è nessun riferimento fiscale relativo a questa soglia. Questo significa che se volessi emettere “fattura senza Partita IVA” fino a 5.000 euro, devo fare molta attenzione ad operare nel rispetto dei requisiti visti in precedenza, altrimenti si incorre in sanzione.

La Prestazione Occasionale non ha vantaggi?
Come per tutte le cose, anche per le scelte fiscali, occorre valutare caso per caso.
Ogni giorno tantissime persone svolgono attività di lavoro autonomo in maniera del tutto sporadica e non abituale. Molto spesso accanto alla propria attività lavorativa principale (lavoro dipendente o lavoro autonomo con Partita IVA o di impresa).
ESEMPIO: il caso di un lavoratore dipendente che per pura passione si trova ad aiutare alcuni enti documentando fotograficamente eventi. In questo caso, trattasi di attività professionale del tutto occasionale. L’occasionalità dell’attività è il requisito che consente l’utilizzo della Prestazione Occasionale (e non della Partita IVA) oppure un’artista di gioielli che decide di vendere le sue creazioni su Etsy. Le prestazioni occasionali si rendono applicabili a patto, anche in questo caso, che l’attività di vendita non sia continuativa nel tempo.

Quali sono le caratteristiche della prestazione di lavoro autonomo occasionale a cui devo stare attento?
Riepiloghiamo il concetto: affinché un soggetto possa svolgere un’attività di lavoro autonomo senza Partita IVA, rientrando nelle disciplina delle Prestazioni Occasionali, DEVE NECESSARIAMENTE RISPETTARE i seguenti requisiti:

  • Mancanza di continuità e abitualità della prestazione di lavoro autonomo.
    La definizione di abitualità, non essendo stata chiaramente definita dal Ministero, può essere identificata come un’attività duratura nel tempo, che possa far presumere non ad un'attività sporadica. In ogni caso, occorre fare una valutazione ad hoc caso per caso (orientativamente per non più i 30gg consecutivi);

  • Mancanza di coordinamento della prestazione.
    Affinché vi sia coordinamento occorre che l’attività sia svolta all’interno dell’azienda o nell’ambito del ciclo produttivo del committente.

Cosa succede se non rispetto i requisiti?
Nell’ipotesi in cui la Prestazione Occasionale perda i suoi requisiti, troveranno applicazione le discipline riguardanti:

  • Il lavoro dipendente, se è riscontrabile l’elemento della coordinazione, ed eterodirezione del lavoro oppure

  • Il lavoro autonomo (con Partita IVA), per più prestazioni autonome abituali.

Nel caso del lavoro autonomo ti consiglio di verificare e valutare se possiedi i requisiti per beneficiare dei vantaggi offerti dal c.d. “regime forfettario“. Ma di questo parlerò in seguito.

La prossima settimana, invece, faremo un focus sul contratto di Prestazione Occasionale e sulla ricevuta. Non perdetevi il prossimo appuntamento e prenotate il freebie se ne avete bisogno.

Lucia - Commercialista e CEO di LadiesLab Group

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